Liebig Card Series: "Storia del Circo"

["History of Circus"]

Two series of six collectible cards issued by Brooke Bond Liebig Italiana, Milano (series no. 333 and no. 335). Size: 11 x 7 cm.

Liebig - Storia del Circo - series 333 - Picture #1 Reverse Text: "Storia del Circo - 1 - Precursori dell'arte circense - Condensiamo in poche righe la meravigliosa storia del circo avvertendo che vi sono testi diffusi per approfondirne la complessa vicenda. Le antiche arene romane non c'entrano per nulla come taluni potrebbero credere, mentre invece le esibizioni di artisti »viaggianti«, e cioè nomadi, funamboli, giocolieri, acrobati, addestratori di animali, comici e così via sono prodromi di ogni successiva vicenda del circo equestre. Artisti, chiamati saltimbanchi, che si esibiscono singolarmente oppure in formazioni familiari sulle piazze in occasione di fiere e di sagre, affidandosi per il compenso del loro spettacolo al buon cuore »dell'inclito pubblico«. Nella figura abbiamo idealizzato uno spettacolo all'aperto di saltimbanchi »vecchia maniera«. Sono i precursori degli artisti contemporanei. Il Circo vivrà sempre con le sue dinamiche suggestioni fin tanto che vi saranno. artisti innamorati della loro aristocratica tradizione."

Liebig - Storia del Circo - series 333 - Picture #2 Reverse Text: "Storia del Circo - 2 - L'anfiteatro di Astley - La nascita del Circo Equestre si colloca intorno all'anno 1770, per iniziativa di Filippo Astley, ex sergente della cavalleria di Sua Maestà Britannica. Costui ebbe l'idea di affiancare alle esibizioni di cavalli e cavalieri, giochi di abilità raccogliendo nel suo spettacolo i migliori artisti nomadi che si presentavano sulle piazze inglesi. Nel 1780 abbiamo il primo anfiteatro stabile a Londra, in Westminster Road, con un pista circolare del diametro di 13 metri, valida ancor oggi in tale misura classica tranne rare eccezioni. Astley si trasferì a Parigi in Faubourg du Temple in una sontuosa sede fissa, dalla quale si allontanò durante la rivoluzione francese per poi ritornarvici. Da stampe dell'epoca si riprende nella figura un momento di spettacolo nell'anfiteatro di Astley, probabilmente verso l'anno 1810."

Liebig - Storia del Circo - series 333 - Picture #3 Reverse Text: "Storia del Circo - 3 - La famiglia Franconi - Napoleone per mettere fine alle proteste di attori di teatro che non desideravano essere confusi con i così detti »saltimbanchi« degli anfiteatri, codificò, per queste rappresentazioni la parola »circo«. Non solo Astley era nel »giro« del circo ma anche il suo compatriota Andrea Ducrow che nel 1819 avrà un proprio spettacolo. Era frattanto emigrato in Francia un gentiluomo udinese fuggito dalla repubblica veneta per causa di un duello nel quale aveva ucciso un patrizio friulano. Antonio Franconi s'era trasformato in funambolo, addestratore di uccelli, ed era un ottimo cavallerizzo. Divenne il grande concorrente di Astley. Prima a Rouen, poi a Parigi, fondò il Circo Olimpico dove l'alta scuola equestre ebbe grande splendore. Franconi furono una stirpe circense che ebbe a lungo fortunata supremazia nella capitale francese. Nella figura la pantomina del »cavallo accusatore« eseguita da Lorenzo Franconi, figlio di Antonio (circa 1810)."

Liebig - Storia del Circo - series 333 - Picture #4 Reverse Text: "Storia del Circo - 4 - Boom del circo - Nell'ottocento la parola boom probabilmente nessuno l'usava; ma sarebbe andata a pennello nella vicenda del circo. Gli italiani Chiarini, Guerra, Guillaume, Truzzi, Ciniselli (gli antenati del grande circo di stato russo di oggidì), Sidoli, fondatori del circo rumeno, le famiglie francesi Rancy, Loyal, Loisset ecc., i tedeschi Renz, Schumann, Busch, Althoff ecc., gli inglesi Cooke, Sanger, Cooper, Chipperfield ecc. sono tra i fondatori della grande tradizione del circo moderno, continuata oggi in Italia dalle famiglie Togni, Orfei, Casartelli, Canestrelli, Medini, Caveagna, Niemen, Nones, Caroli, Gerardi, Triulzi, Zavatta, Cristiani ecc., in Francia dai Rancy e dai Bouglione, in Svizzera da Knie, in Germania da Kröne, in Inghilterra da Smart ecc. ecc. Un farmacista americano inventò il grande tendone (lo »chapiteau«) proprio nell'ottocento e fino a qualche anno fà in America vi era uno chapiteau da diecimila posti e sedere. Nella figura: sintesi di una parata esterna di un circo liberty, di un carrozzone e di un tendone di ampia proporzione."

Liebig - Storia del Circo - series 333 - Picture #5 Reverse Text: "Storia del Circo - 5 - Il circo colossale - Barnum, famoso organizzatore americano di spettacoli viaggianti, ideò il circo a tre piste e fu l'inventore della pubblicità per questo spettacolo con sfilate promozionali da mille e una notte, nelle vie dove transitava »il più grande spettacolo del mondo«, come fu chiamato il circo di Barnum, nato nel 1880, quando si fuse con il suo formidabile concorrente Bailey. Lo slogan è ancora di proprietà dei successori. Circhi colossali si videro anche in Germania (Busch, Gleich, Krone, Sarasani), mentre in Inghilterra il circo Olimpia ospitava gli aristocratici spettacoli dei Mills ed a Parigi furoreggiavano le arene fisse del Cirque d'Hiver e del Medrano. Un circo colossale fu anche quello di Buffalo Bill che trasportò nella pista le gesta leggendarie della prateria."

Liebig - Storia del Circo - series 333 - Picture #6 Reverse Text: "Storia del Circo - 6 - Gli amici del circo - In molte Nazioni vi sono clubs di amici del circo che pubblicano anche riviste specializzate. Migliaia di volumi sono stati scritti sul circo: il bibliografo Toole-Scott ne elenca più di diecimila. In Italia abbiamo gli Amici del Circo, sostenuti da valenti scrittori esperti della materia: Cervellati, Alberini, Rivarola, Bassano, Verdone e Pino Correnti con il festival dei »clowns«. Tra la fine dell'ottocento ed il primo del novecento il signor Molier fondò e tenne vivo un circo di dilettanti, composto da giovani delle migliori famiglie francesi. In omaggio agli amici del circo di tutto il mondo dedichiamo l'ultima figura della 1a serie a Molier ed agli amici del circo francesi che con il compianto storiografo Thetard, con Serge, con Garnier, Remy, Adrian, ecc. tengono accesa, in unione con i loro colleghi italiani e degli altri Paesi, la grande fiamma dello spettacolo del circo."

Liebig - Storia del Circo - series 335 - Picture #1 Reverse Text: "Storia del Circo - Animali nel Circo - 1 - La cavalleria del circo - Il Circo è una tradizionale palestra di abilità equestri e la »cavalleria« è stata il centro motore dei suoi spettacoli dal XIX° secolo in qua. Il cavallo non ha eccessiva intelligenza ma un'ottima memoria e si presta bene all'addestramento. La razza Lipizzana, dei dintorni di Trieste, ha dato molti animali ai circhi europei ed è stata resa famosa dalla Scuola Spagnola, vanto dei viennesi. Il cavallo, nel Circo, può essere strumento di acrobazia per i volteggiatori, oppure interprete in unione al cavaliere di esercizi di alta scuola od anche »in libertà« diretto dal »dresseur« che se ne stà nel centro della pista, reggendo una frusta che dal manico al fiocco misura 6 metri. Conteggiando anche il braccio dell'addestratore otteniamo il raggio della pista che ha normalmente 13 metri di diametro. La frusta »guida« l'animale ma non lo colpisce. Le bardature dei cavalli sono sempre molto fastose. Nella figura rappresentiamo cavalli »in cabrata«, ispirandoci a taluni manifesti propagandistici del passato.

Liebig - Storia del Circo - series 335 - Picture #2 Reverse Text: "Storia del Circo - Animali nel Circo - 2 - I colossi del circo - Gli elefanti, come i cavalli, hanno ottima memoria e talvolta terribili vendette ritardate derivano proprio da questa loro attitudine che si accompagna ad una psiche animale piuttosto ben sviluppata. | primi elefanti comparsi in una pista di circo pare siano stati due esemplari presentati dai Franconi verso l'anno 1816. Rimasero però una rarità e fu il famoso Barnum a dar vita alle spettacolari troupes di elefanti nei circhi. Molto varie sono le loro abilità: equi bristi, atteggiati in movimenti coreografici, recitanti pantomime, suonatori di organetti ecc. Questi pachidermi sono stati impiegati nei circhi anche come »operai« per sollevare pali, trasportare grossi pesi e così via. Le razze indiane sono più facilmente addestrabili di quelle africane e queste ultime soffrono maggiormente le variazioni di clima e di ambiente. Sovente nei circhi gli elefanti sono presentati da graziose addestratrici, le quali non esitano a stendersi in pista per farsi lentamente scavalcare dalle zampe di questi colossi."

Liebig - Storia del Circo - series 335 - Picture #3 Reverse Text: "Storia del Circo - Animali nel Circo - 3 - Le foche - Le foche giocoliere che si vedono nella nostra figurina hanno preso, in questa breve sintesi del circo, il posto dei cani. Siamo spiacenti per i bravi barboncini, fox-terriers, boxers, e loro confratelli, che sono animali di grande pregio artistico in ogni circo ed in molti altri spettacoli viaggianti. D'altra parte, di quanti altri animali dovremmo occuparci: oche, piccioni, maialini, cammelli, canguri, asinelli, ecc. La foca è stata definita »cane marino« e dimostra queste doti lasciandosi addestrare con la persuasione. Ha buona intelligenza anche se il pesciolino che le viene offerto dopo ogni esercizio ha un certo valore didattico. Questi mammiferi del mare, che trasmettono una grossa carica di simpatia, furono introdotti negli spettacoli circensi da Jos Woodword nell'anno 1880. Tra i successivi migliori addestratori ricordiamo: Palermo, Armand Guerre, Froehn, Elice Wallenda, Roland Wesley il quale riuscì a far suonare l'inno nazionale britannico ad una sua foca, addestrandola a soffiare successivamente in una batteria di trombe."

Liebig - Storia del Circo - series 335 - Picture #4 Reverse Text: "Storia del Circo - Animali nel Circo - 4 - La grande gabbia - La gabbia circolare che si vede nella figura fu inventata da un commerciante di belve nel 1888. Si chiamava Carlo Hagenbeck e la fama della sua invenzione fu coronata da un grande successo in un circo allestito per l'Esposizione di Chicago del 1893. I circhi prima di allora si avvalevano di gabbie-carrozzoni, prese in prestito dai »baracconi« degli spettacoli viaggianti. Là dentro fu grande maestro il nostro Upilio Faimali e poi il francese Bidel. I domatori addestrano le belve (leoni, tigri, pantere, orsi, puma, lupi, sciacalli, ghepardi, ecc.) »in dolcezza« oppure »in ferocia«. Nel primo caso il domatore »gioca« con l'animale (caratteristico il ba sul muso di una leonessa); nel secondo caso agisce con frusta (un tempo anche con spari di pistola, a salve), con minaccie ed ottiene in cambio colpi di zampe e ruggiti. Non si creda però che gli animali vengano drogati: morirebbero presto ed essi costano sacrifici e quattrini. Soltanto l'abilità, la pazienza, il coraggio, permettono ad un domatore di essere inteso dalla belva, come ha scritto F.C. Bostock, grande esperto di queste materie."

Liebig - Storia del Circo - series 335 - Picture #5 Reverse Text: "Storia del Circo - Animali nel Circo - 5 - Scimpanzè - Le scimmie si adattano, con particolari cure d'allevamento, in ogni ambiente pur provenendo dai paesi caldi. Nei circhi antichi e negli spettacoli di piazza i macachi, i cercopitechi, i babbuini ebbero il loro grande successo; anche se un poco »petulanti e dispettosi. Nei circhi moderni agiscono soprattutto gli scimpanzè, grossi scimmioni che sembrerebbero essersi assunti il compito di pubbliche relazioni tra gli animali non raziocinanti e l'uomo sapiente. I loro applausi - quasi ironici - dopo ogni numero potrebbero valorizzare questa nostra osservazione. Essi possono schettinare, pattinare, suonare strumenti, salire su bicicli, mimare brevi farse. Nella figurina i 'nostri tre tipi suonano strumenti; ma non si creda ad una eccessiva fantasia del pittore: siamo molto vicini alla realtà delle loro prestazioni. Bostock, nel secolo scorso, presentò uno scimpanzè che, da pochi anni catturato in Africa, si comportava da perfetto gentiluomo ed anche mangiando educatamente a tavola. Alcuni filosofi maligni hanno avanzata l'ipotesi che l'umanità abbia molto da imparare nel futuro dagli scimpanzè e non solo nello spettacolo!"

Liebig - Storia del Circo - series 335 - Picture #6 Reverse Text: "Storia del Circo - Animali nel Circo - 6 - Gli orsi bruni - L'orso bianco generalmente agisce nella gabbia come altre belve. L'orso bruno invece »lavora« anche in libertà. Questa libertà non significa che esso sia sempre docile come un cagnolino; l'animale può essere molto infido e pericoloso. L'orso bruno ha lavorato sulle piazze con spettacoli nomadi e lo ritroviamo sia nel circo sia nel music-hall. Una famosa dinastia circense francese, quella dei Bouglione, ebbe le sue origini nel »mestiere« di domatori di orsi. Gli orsi grigi americani sono più pericolosi degli orsi bruni russi, pur assomigliandosi. Quando l'orso bruno è in pista, a seconda del suo carattere gli vien messa una museruola oppure no. Il vederlo lavorare è sempre un gran divertimento. La nostra figura è presa da una fotografia. I circensi russi presentano orsi pattinatori che giocano con molta abilità una vera e propria partita di hockey."

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